Accuse di molestie sessuali e mancato accordo: l’ex assistente di Paul Schrader in tribunale
Un’accusa di molestie sessuali e un contenzioso per un presunto mancato accordo economico sono al centro delle accuse rivolte a Paul Schrader, celebre sceneggiatore di “Taxi Driver”. L’ex assistente personale di Schrader ha intentato una causa, asserendo che gli episodi avrebbero avuto luogo durante il Festival di Cannes 2024. L’intento è quello di rivelare i dettagli dietro la controversa vicenda legale e gettare luce sia sulle accuse di cattiva condotta sessuale, sia sulla disputa contrattuale.
l’accusa dell’ex assistente: eventi al festival di cannes
Jane Doe, identificata nei documenti legali con un nome fittizio, accusa Schrader di averla aggredita sessualmente nel 2024 al Festival di Cannes, dove erano presenti per la presentazione del film “Oh, Canada”. Durante il soggiorno a Cannes, la giovane sostiene che lo sceneggiatore l’abbia baciata senza il suo consenso. La situazione sarebbe ulteriormente degenerata tre giorni dopo quando Schrader, tramite una serie di messaggi inviati all’assistente, ha preteso il suo aiuto fingendosi malato e incapace di preparare i bagagli. Una volta raggiunta la camera, la donna afferma di aver trovato Schrader nudo, confermando l’intento molesto. Anche dopo l’accaduto, il comportamento inappropriato sarebbe continuato, con Schrader che le avrebbe inviato messaggi ed e-mail, esprimendo l’intenzione di toccarla e di dichiararle il suo amore.
il contenzioso sull’accordo mancato
L’avvocato di Jane Doe, Gregory Chiarello, afferma che i rappresentanti legali di Schrader avevano inizialmente concordato un risarcimento economico per risolvere la controversia, accordo dal quale Schrader si sarebbe successivamente ritirato. Chiarello ha quindi presentato una petizione presso un tribunale di New York per costringere Schrader a rispettare i termini pattuiti e ottenere la copertura delle spese legali. Dall’altra parte, Philip Kessler, l’avvocato del noto sceneggiatore, sostiene che un tale accordo non sarebbe mai stato formalmente sottoscritto. Kessler descrive la causa come “disperata, opportunistica e frivola”, aggiungendo che il resoconto delle presunte molestie è pieno di imprecisioni e presentato in maniera ingannevole.
le smentite e le controversie sociali
Kessler ha ulteriormente sottolineato che, nel corso della collaborazione professionale, l’assistente è apparsa più volte entusiasta di trovarsi in compagnia di Schrader, partecipando a vari eventi e socializzando senza segnalare disagi. L’avvocato difensore ha menzionato anche la presenza di post social dell’assistente su Schrader, in cui la sua figura veniva ritratta in modo positivo, post che sarebbero stati successivamente eliminati in coincidenza con la prima richiesta di risarcimento. Secondo quanto riportato nei documenti legali, l’ex assistente sarebbe stata licenziata nel settembre dello stesso anno per non aver accettato le avances di Schrader. In seguito al licenziamento, si avrebbero negoziato i termini di un accordo di risoluzione che comprendeva un pagamento in via confidenziale da parte di Schrader.
Questa vicenda fornisce un ulteriore esempio delle complesse dinamiche che possono esistere dietro le quinte del settore cinematografico, sottolineando l’importanza di trattare seriamente le questioni di cattiva condotta e rendendo necessarie politiche trasparenti e giuste per la protezione dei lavoratori. Con l’evolversi del caso, il mondo del cinema rimane in attesa dei prossimi sviluppi legali che potrebbero fornire una maggiore comprensione della realtà degli eventi accaduti a Cannes.
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