geodis cl italia chiude: conseguenze e proteste dei lavoratori per la chiusura del magazzino di carpiano

La notizia della chiusura del magazzino di Carpiano di Geodis Cl Italia, parte del gruppo francese Geodis, è stata resa pubblica dai sindacati, suscitando grande apprensione tra i dipendenti e l’intero settore logistico. Con un impatto diretto su 95 lavoratori, suddivisi in 80 operativi di magazzino e 15 impiegati, la decisione ha scatenato uno sciopero e richieste di intervento da parte delle istituzioni locali per tutelare i posti di lavoro minacciati. La causa principale della chiusura è il ritiro delle attività da parte di Amazon, che si sta trasferendo al fornitore Ceva Logistics.

la decisione di geodis e il ruolo di amazon

Il ritiro di Amazon dal contratto con Geodis è stato identificato dai sindacati come il fattore determinante nella chiusura del magazzino di Carpiano. La decisione di Amazon di affidare le proprie operazioni a Ceva Logistics ha creato una situazione complessa per i lavoratori, che si ritrovano a pagare le conseguenze di scelte aziendali prese senza un preventivo confronto. I sindacati, tra cui Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, hanno descritto la chiusura come una “scelta imposta”, accusando l’azienda di non aver gestito adeguatamente la transizione e di non aver previsto misure preventive per gli impiegati.

I motivi dichiarati da Amazon per questa operazione includono una valutazione commerciale che ha portato a ritenere la collaborazione con Ceva Logistics come più in linea con le necessità operative attuali. Tuttavia, tale spiegazione non ha calmato le preoccupazioni dei sindacati, che vedono nell’assenza di un confronto un serio manco nei confronti dei lavoratori. La chiusura del magazzino non solo mette a rischio l’occupazione di molti, ma evidenzia anche le sfide che le aziende affrontano adattandosi in un settore in rapido cambiamento come quello logistico.

proteste e richieste sindacali a tutela dei lavoratori

Di fronte a tale crisi, i sindacati hanno rapidamente organizzato una risposta unitaria. Sono stati istituiti presidi davanti ai cancelli del magazzino, simbolo visibile della determinazione dei lavoratori a lottare per i loro diritti. Adel Desouky, coordinatore di Filt Cgil Lombardia, ha sottolineato la gravità della situazione, dichiarando che non è accettabile mettere a repentaglio 95 famiglie a causa della mancanza di dialogo e di previsioni di salvaguardia da parte delle aziende coinvolte.

In aggiunta, i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto l’intervento delle istituzioni locali e regionali, sperando in un dialogo costruttivo che possa portare alla risoluzione della crisi. L’obiettivo è prevenire una deriva negativa nel settore della logistica in Lombardia e proteggere la dignità dei lavoratori, creando soluzioni che evitino ulteriori disastri occupazionali. La situazione ha portato inoltre ad un confronto più ampio sulla responsabilità sociale delle imprese e sull’importanza di trasparenza e umanità nella gestione dei rapporti di lavoro.

le dichiarazioni di amazon e il futuro dei dipendenti di geodis

In risposta alla tensione crescente, Amazon ha emesso una nota ufficiale sulla chiusura del magazzino di Carpiano. L’azienda ha espresso fiducia nei propri fornitori, specificando che Geodis si sta organizzando per offrire opzioni valide ai dipendenti colpiti. Tra le possibilità considerate vi sono trasferimenti a ruoli simili presso altri magazzini, quando disponibili, e l’attivazione di ammortizzatori sociali che possano supportare coloro che perderanno il proprio impiego.

Anche se Amazon giustifica il suo operato come risultato di una strategia aziendale necessaria per adattarsi al mercato, la posizione dei sindacati rimane critica. Essi chiedono alle aziende coinvolte una maggiore attenzione al valore umano delle loro decisioni, valorizzando l’impegno e il lavoro svolti dai dipendenti negli anni. Nel frattempo, la situazione rimane tesa e gli sviluppi nei prossimi giorni saranno cruciali per capire l’esito di questa vicenda e l’impatto effettivo sulle vite degli impiegati. L’attesa è per risposte che possano garantire una stabilità lavorativa e porre basi più sicure per il futuro del settore nella regione.

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