Appello straordinario di alessandro giordano: una petizione solleva reggio calabria
Alessandro Giordano, affetto da una grave malattia renale fin dall’infanzia, ha lanciato una petizione su Change.org che ha rapidamente raccolto il sostegno di oltre 31.000 persone. Alla ricerca di un’abitazione idonea per le sue condizioni di salute delicate, questo cittadino di Reggio Calabria sta combattendo una battaglia contro un sistema burocratico che sembra non ascoltarlo.
la lotta contro la malattia di tutta una vita
Alessandro Giordano, residente a Reggio Calabria, ha attraversato gran parte della sua vita lottando contro una malattia renale. Da quando aveva solo otto anni, la sua esistenza è stata segnata dall’uso costante della dialisi, necessaria per 16 anni, fino al punto critico in cui un trapianto di rene è diventato inevitabile. Sebbene questa operazione possa essere considerata un nuovo inizio, Alessandro continua a vivere sotto la minaccia costante di complicazioni come infezioni che potrebbero mettere in pericolo il suo rene trapiantato. Questa tensione costituisce una parte significativa del suo quotidiano, con la continua preoccupazione che “ogni batterio può diventare un nemico”, come ha lui stesso affermato.
Ma la battaglia di Alessandro non si limita alla sua salute. Le istituzioni, dalle quali ci si attende un supporto concreto, sembrano invece aggiungere ulteriore peso alla sua condizione. Già nel 2006, gli venne assegnata una casa popolare nel quartiere Arghillà. Tuttavia, a seguito di un’operazione salvavita nel 2008, Alessandro dovette temporaneamente abbandonare questa abitazione. Al suo ritorno, trovò la casa occupata illegalmente e in condizioni disastrate, con i mobili rubati e danni ingenti.
una lunga attesa e una burocrazia sorda
Dopo aver subito l’occupazione abusiva del suo appartamento, Alessandro si è impegnato senza sosta per ottenere l’attenzione delle autorità competenti. Ha fatto uso di tutti i canali possibili: denunce, comunicazioni ufficiali e richieste formali per un nuovo alloggio. Purtroppo, ogni tentativo è svanito nel nulla. “Nessuno mi ascolta e nessuno si assume le responsabilità”, ha dichiarato Alessandro, aggiungendo che, sorprendentemente, ha anche sentito insinuazioni riguardo alla necessità di pagare somme tra i 20 e i 25 mila euro per ottenere un nuovo alloggio. Questa situazione è particolarmente allarmante, poiché il diritto a un’abitazione adeguata dovrebbe essere garantito senza oneri impropri.
Le indagini successive hanno portato alla luce situazioni di corruzione e abusi da parte dei gestori locali delle politiche abitative. In particolare, alcuni nomi emersi dalle sue vicende si sono ritrovati coinvolti in inchieste giudiziarie per abusi sull’affidamento di case popolari da parte dell’Aterp di Reggio Calabria. Di fronte a questa negligenza istituzionale, la disperazione di Alessandro è aumentata, esacerbata dalla sensazione di trovarsi in un sistema che ignora le sue urgenze vitali.
condizioni di vita critiche e l’appello alle istituzioni
Attualmente, Alessandro vive in un appartamento affittato che non risponde alle sue esigenze sanitarie. L’Azienda sanitaria provinciale ha certificato la non idoneità dell’abitazione, segnalando problemi come muffa, infiltrazioni d’acqua e umidità persistente. Queste condizioni rappresentano una minaccia per la salute di una persona immunosoppressa come lui. Come conseguenza diretta, Alessandro ha subito diversi ricoveri ospedalieri per infezioni respiratorie gravi, che hanno richiesto trattamenti antibiotici invasivi.
La richiesta di Alessandro al Comune di Reggio Calabria e all’Aterp è chiara. Egli chiede un alloggio che sia sicuro e compatibile con le sue necessità mediche. Inoltre, esige che venga fatta chiarezza sulle responsabilità per le omissioni istituzionali che l’hanno portato in questa situazione critica. Alessandro spera che la sua vicenda venga affrontata pubblicamente e con la trasparenza che merita, auspicando risposte concrete e tangibili. In un momento così cruciale della sua vita, Alessandro ha bisogno di stabilità e non può accontentarsi di promesse vuote.
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