Vino italiano sotto pressione: strategie contro i dazi trumpiani
Le nuove tariffe commerciali imposte dall’amministrazione Trump hanno creato notevoli preoccupazioni nel settore del vino italiano. L’esperta vitivinicola Marilisa Allegrini, nota come “Lady Amarone”, ha proposto soluzioni per rinforzare i legami commerciali con gli Stati Uniti, evidenziando l’importanza della snellimento delle procedure per accedere ai fondi dell’Organizzazione Comune di Mercato . Questi fondi sono essenziali per promuovere e sostenere il vino italiano sui mercati globali, in particolare negli USA.
costruire rapporti solidi con gli importatori americani
L’importanza di mantenere relazioni strette e proficue con gli importatori americani è un tema centrale nel discorso di Marilisa Allegrini. Risalendo agli anni ’80, Allegrini ha creato una rete di importatori strategici che ha ampliato la visibilità dei vini della Valpolicella, un passo che ha cementato il prestigio del vino italiano negli Stati Uniti. Con l’introduzione dei dazi, questo collegamento vitale rischia di essere compromesso, e Allegrini esorta a non restare con le mani in mano. Secondo l’imprenditrice, rafforzare queste relazioni diventa imperativo per mantenere il vino italiano competitivo e visibile sui mercati internazionali.
Il legame tra produttore e importatore costituisce la spina dorsale delle strategie di mercato di successo, e Allegrini insiste sull’importanza di rivedere e rinnovare questi rapporti. Considerando le attuali sfide, è essenziale che le aziende vitivinicole italiane adottino un approccio proattivo e strategico nel gestire i loro partenariati internazionali, sfruttando appieno le conoscenze e le competenze degli importatori.
affrontare le complessità dei fondi dell’ocm
Un altro aspetto critico identificato da Marilisa Allegrini riguarda l’accesso ai fondi della OCM. Questi fondi sono destinati a finanziare la promozione del vino italiano all’estero, ma l’accesso alle risorse è complicato da normative intricate e procedure amministrative complesse. “Le aziende, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, spesso si trovano in difficoltà nel navigare il panorama burocratico per ottenere questi fondi,” afferma Allegrini.
Semplificare le procedure per l’accesso ai fondi è una priorità. Le istituzioni italiane, sostiene Allegrini, dovrebbero impegnarsi nell’alleggerire il carico burocratico e nel ridurre i tempi di attesa per le aziende che desiderano utilizzare efficacemente questi fondi. In questo modo, i produttori potrebbero investire con maggiore facilità in strategie promozionali innovative e competitive nei mercati internazionali, rafforzando così la posizione del vino italiano.
un impegno collettivo per superare le sfide
Allegrini enfatizza anche l’importanza della cooperazione tra istituzioni e imprese del settore vitivinicolo italiano per affrontare in maniera efficace le sfide attuali. Secondo lei, un’azione collettiva è fondamentale per superare gli ostacoli imposti dai dazi e per cercare nuove opportunità in un contesto commerciale in evoluzione. “Il settore non può permettersi di perdere terreno sui mercati esteri,” avverte Allegrini.
Il coinvolgimento di tutte le parti interessate, dai produttori alle istituzioni, è cruciale per trasformare le avversità in opportunità di crescita. Infatti, la risoluzione delle problematiche burocratiche e l’adozione di strategie concertate potrebbero rappresentare un punto di svolta per il vino italiano, permettendogli di mantenere e potenzialmente espandere la sua rilevanza sui mercati globali. In un momento di incertezza, la collaborazione può fare la differenza, trasformando una situazione di crisi in un’innovativa fase di rafforzamento e sviluppo del settore vitivinicolo italiano.
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