salute sessuale e cancro: nuove prospettive per le pazienti oncologiche
La salute sessuale delle pazienti oncologiche rappresenta un tema spesso ignorato nella complessità della cura del cancro. Questo argomento, essenziale per il benessere generale delle pazienti, è stato il focus di un recente convegno nazionale tenutosi a Solomeo, mirato a sfatare tabù e offrire soluzioni pratiche a chi affronta queste sfide. Esperti del settore hanno discusso le implicazioni del cancro sulla sessualità delle donne, ponendo l’accento su come le terapie innovative possano migliorare significativi aspetti della vita delle pazienti.
l’impatto del tumore sulla vita sessuale delle donne
Ricevere una diagnosi di cancro comporta cambiamenti intensi non solo fisici ma anche psicologici e sociali per le donne. Il tumore della mammella, in particolare, rappresenta un simbolo di femminilità e maternità. Alessandra Fabi, consigliere nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, ha sottolineato che questo tipo di cancro influisce sull’identità femminile, causando stress e angoscia, soprattutto quando i trattamenti sono invasivi. Sebbene le terapie oncologiche abbiano fatto passi avanti, rendendo alcune procedure meno impattanti, le complicazioni sessuali rimangono una realtà per molte donne.
Il convegno ha messo in luce la necessità di un approccio olistico alla cura, che includa specialisti in sessuologia e psiconcologia. È fondamentale che le pazienti possano beneficiare di un supporto completo che vada oltre la gestione della malattia fisica, abbracciando anche gli aspetti psicologici e sessuali. La qualità della vita delle pazienti deve diventare una priorità e non un semplice corollario della cura oncologica. L’importanza di un dialogo aperto e senza pregiudizi su questi temi è stata ribadita, promuovendo la formazione continua di medici e personale sanitario su come affrontare e risolvere le problematiche sessuali post-cura.
sfide sessuali legate a diverse tipologie di cancro
Le disfunzioni sessuali non sono un’esclusiva del tumore al seno; riguardano anche altri tipi di tumore. Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, ha espresso come oltre l’80% dei pazienti con carcinoma vescicale, sia uomini che donne, sperimentino difficoltà sessuali. Problemi simili si osservano nei malati di tumore al colon-retto, della testa-collo e in diverse neoplasie ginecologiche.
Pertanto, si rivela cruciale l’inclusione di sessuologi e psiconcologi nei team medici multidisciplinari. Il loro contributo è in grado di migliorare l’approccio globale alla cura dei pazienti, seguendoli non solo nell’aspetto strettamente medico, ma anche in quello psicologico e relazionale. La scarsa comunicazione tra le pazienti e i medici è un ostacolo che impedisce di trattare efficacemente queste problematiche. Grazie a eventi come il convegno di Solomeo, c’è una spinta verso un cambiamento culturale e medico necessario per migliorare la qualità della vita delle persone affette da cancro.
disuguaglianze di trattamento tra sessi
Le discrepanze nel trattamento dei problemi sessuali tra uomini e donne evidenziano una significativa disuguaglianza. Amalia Vetromile, responsabile del progetto SexandtheCancer, ha sottolineato che le donne, a differenza degli uomini, spesso non comunicano le loro difficoltà per vari motivi, incluso l’imbarazzo e la paura di non essere comprese. Di conseguenza, ricevono cure inadeguate.
Gli uomini, invece, hanno accesso a opzioni di trattamento anche a pagamento, mentre le risorse per le donne sono spesso limitate e con costi proibitivi. Questa disparità non deve più essere accettata, specialmente in una società dove l’aspettativa di vita aumenta e dove la qualità della vita dovrebbe essere migliorata senza distinzione di genere. Migliorare l’accessibilità a sostegni adeguati può fare una grande differenza per le pazienti, mettendo in risalto il bisogno di un sistema sanitario equo e inclusivo.
innovazione e formazione: il futuro della ricerca oncologica
La ricerca nel campo della salute sessuale delle pazienti oncologiche necessita di ulteriori sviluppi. Francesco Perrone, presidente dell’Aiom, ha riconosciuto il bisogno di approfondimenti e studi mirati a livello globale. L’obiettivo è formare un gruppo di lavoro dedicato a migliorare la formazione degli oncologi italiani su questi temi.
A breve, un’importante revisione delle attuali terapie per le disfunzioni sessuali sarà pubblicata, rivolta non solo alle donne, ma anche agli uomini e alla comunità Lgbtqia+. La formazione dei medici non può più ignorare aspetti così cruciali della vita delle pazienti. Rispondere a queste esigenze con competenza e sensibilità è essenziale per migliorare il percorso di cura e il benessere complessivo delle persone colpite dal cancro.
un evento di respiro nazionale: il valore per la comunità
Il convegno ‘Mi amo ancora’ ha rappresentato un significativo momento di confronto tra esperti e professionisti del settore oncologico. Stefano Gabrielli, assessore della Giunta di Corciano, ha sottolineato quanto l’evento sia stato indispensabile per la comunità, facilitando lo scambio di conoscenze e aprendo nuovi orizzonti per il trattamento delle pazienti oncologiche.
La partecipazione di esperti di tutta Italia evidenzia l’impegno serio e collettivo verso un miglioramento della qualità della vita di chi affronta il cancro. Eventi di tale importanza non solo offrono speranza, ma promuovono anche un cambio di prospettiva necessario per costruire un futuro in cui la salute sessuale sia parte integrante della cura oncologica.
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