La Fieste de Patrie dal Friûl: un viaggio tra storia, lingue e cultura del Friuli
Sabato 3 aprile 2025, la città di Sacile ha ospitato la 48ª edizione della Fieste de Patrie dal Friûl, un evento dedicato a celebrare i quasi 950 anni dalla fondazione dello Stato patriarcale friulano. Quest’iniziativa, orchestrata con il contributo del Comune di Sacile, della Regione Friuli Venezia Giulia e dell’Agenzia regionale per la lingua friulana, si pone l’obiettivo di rafforzare i legami storici e culturali del Friuli, concentrandosi in particolare sulle sue tradizioni uniche e sulle lingue storiche che caratterizzano questa regione.
riscoperta delle radici storiche del friuli
Le celebrazioni hanno preso il via con il simbolico alzabandiera della bandiera del Friuli, un gesto che riveste un profondo significato per gli abitanti della regione, rappresentando un simbolo di orgoglio e identità collettiva. Successivamente, la cerimonia ha compreso una funzione religiosa seguita da un’importante cerimonia civile. Questo insieme di eventi serve a sottolineare la rilevanza storica del 1077, anno in cui il Patriarca di Aquileia posò le basi del potere patrimoniale in Friuli, segnando una delle prime forme di autonomia regionale in Europa.
Nel suo discorso, Massimiliano Fedriga, attuale presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha esaltato l’importanza storica di Sacile. Nel 1366, infatti, la città fu testimone dell’approvazione della Costituzione della Patria del Friuli, un documento che rimane uno dei maggiori simboli di autodeterminazione e pluralismo. Fedriga ha anche enfatizzato l’interconnessione tra le diverse lingue e culture presenti sul territorio, sottolineando il rispetto reciproco e la coesistenza pacifica tra tradizioni slovene, germanofone e la lingua friulana.
promuovere l’autonomia attraverso la memoria
Durante il suo intervento, Fedriga ha spiegato che celebrare la storia non significa restare ancorati al passato, ma piuttosto impegnarsi a rinnovare le idee per le future generazioni, affinché possano riconoscere e comprendere profonde radici storiche e culturali. È un messaggio che sottolinea l’importanza dell’autonomia e dell’autogoverno del Friuli Venezia Giulia, una regione già nota per il suo speciale status autonomo, che ha rappresentato un esempio di equilibrio tra autogoverno e responsabilità.
I partecipanti hanno condiviso il pensiero di Fedriga, riflettendo sulla necessità di conservare e promuovere la diversità linguistica e culturale del Friuli. La Fieste de Patrie dal Friûl non è stata solo una celebrazione tradizionale, ma anche un’opportunità per attenzionare questioni come la tutela delle lingue minoritarie, viste come un prezioso patrimonio collettivo della regione.
valorizzazione delle lingue minoritarie
Tatjana Rojc del Partito Democratico ha lanciato un appello per garantire che lo studio delle lingue minoritarie rimanga una priorità per le istituzioni. Promuovere la diversità linguistica non è soltanto un valore culturale da preservare, ma rappresenta anche una chiave per costruire una società più inclusiva e coesa.
A sostegno del valore delle lingue minoritarie, Isabella De Monte di Forza Italia ha sottolineato la necessità di ratificare la Carta europea delle lingue minoritarie, un passo atteso da oltre vent’anni. La ratifica sarebbe un atto essenziale per salvaguardare i diritti e assicurare visibilità alle comunità linguistiche più fragili del territorio.
Incorpora venti di cambiamento anche l’intervento di Emanuele Loperfido di Fratelli d’Italia, il quale ha discusso la possibilità di un ritorno alle province, auspicando una loro riforma che possa rispondere in modo efficace alle necessità del territorio, garantendo al contempo un’attenzione particolare ai bisogni della popolazione locale.
In sintesi, la Fieste de Patrie dal Friûl è andata oltre la semplice celebrazione, emergendo come un’importante piattaforma per avviare riflessioni significative sulla memoria storica e sull’importanza delle diversità linguistiche e culturali nel delineare un futuro sostenibile e inclusivo per il Friuli.
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