innovazione e tradizione nel settore enoturistico: nuove tendenze presentate a Vinitaly 2025

Un’indagine approfondita sul settore dell’enoturismo è stata rivelata durante Vinitaly 2025, mettendo in risalto la necessità di personalizzare l’accoglienza nelle cantine italiane in base alle caratteristiche culturali e paesaggistiche uniche di ciascuna regione. Lo studio, condotto dal Centro Studi Enoturistici e Oleoturistici dell’Università Lumsa sotto la guida di Donatella Cinelli Colombini e Dario Stefàno, ha evidenziato come valorizzare l’unicità del territorio possa amplificare l’attrattiva turistica delle cantine.

nuove esperienze in cantina: oltre le visite guidate

L’analisi ha rivelato una crescita significativa nel numero e nella varietà delle esperienze proposte dalle cantine. Al di là delle tradizionali visite guidate, che rimangono popolari, l’87% delle cantine ha iniziato a offrire accostamenti enogastronomici con prodotti locali per soddisfare le crescenti aspettative dei visitatori. Questa diversificazione delle esperienze enoturistiche non solo incrementa l’apporto economico del settore, ma aiuta anche a rinforzare l’identità culturale e territoriale delle cantine stesse.

Questa evoluzione nell’offerta risponde alla domanda di un turismo del vino più esperienziale e consapevole, capace di attirare una vasta gamma di visitatori, dai neofiti agli appassionati più esperti. L’interazione tra il vino e gli altri elementi del patrimonio locale, come la cucina di territorio, ha dimostrato di essere un elemento chiave nel migliorare l’offerta turistica complessiva della regione.

Le esperienze enogastronomiche spesso includono la degustazione di vini abbinata a prodotti tipici locali, laboratori didattici e incontri con enologi o viticoltori che illustrano le peculiarità dei vitigni e le tecniche di produzione. Questo approccio integrato aiuta a raccontare la storia, la cultura e il carattere del territorio, creando un legame emotivo tra il visitatore e la cantina.

enoturismo nel sud italia e digitalizzazione

L’indagine ha sollevato un elemento di particolare interesse riguardo alla presenza online delle cantine nel Sud Italia. Questo segnale di adattamento al mondo digitale evidenzia come anche le aziende vinicole più tradizionali stiano abbracciando la trasformazione digitale. La digitalizzazione non solo migliora la visibilità delle cantine, ma potenzia anche la gestione delle relazioni con i clienti e l’organizzazione di eventi.

Nel Sud Italia, l’investimento in strumenti digitali è parte di una strategia più ampia per colmare il divario di competenze e per adeguarsi alle nuove tendenze del mercato. Le cantine stanno investendo in formazione specifica per dotare i propri dipendenti delle conoscenze necessarie a gestire piattaforme digitali e social media, assicurando una comunicazione efficace ed interattiva con i visitatori potenziali.

Non solo il marketing digitale è importante, ma anche l’organizzazione degli eventi e la comunicazione personalizzata con i clienti giocano un ruolo cruciale nel successo delle iniziative enoturistiche. Molte cantine stanno adottando software avanzati per la gestione delle prenotazioni e l’offerta di esperienze personalizzate, rendendo il processo più snello e attrattivo per un pubblico internazionale.

analisi economica delle esperienze enoturistiche

Un aspetto cruciale analizzato nello studio riguarda la struttura dei costi delle esperienze enoturistiche in Italia. Le esperienze standard hanno prezzi piuttosto omogenei, con una media che varia tra i 20 e i 25 euro. Tuttavia, l’offerta premium all’interno delle cantine può presentare una notevole variegazione di prezzi a seconda della localizzazione e della complessità dell’esperienza proposta.

Nelle regioni del Centro Italia, come Toscana e Umbria, è possibile osservare punte di prezzo elevate, che raggiungono rispettivamente i 170 e i 150 euro. Questa varietà di prezzo riflette l’approccio personalizzato e di lusso offerto in queste regioni, in cui le cantine propongono pacchetti esclusivi che includono esperienze multisensoriali, visite guidate personalizzate, e degustazioni private di annate limitate.

Al contrario, nel Nord Ovest, le esperienze più esclusive sono meno frequenti, coinvolgendo solo il 39% delle cantine. Il Nord Est, e in particolare il Friuli-Venezia Giulia, si dimostra invece più attivo, offrendo una gamma di esperienze più variegate e innovative. Questa differenziazione geografica e l’affinamento delle offerte consentono alle cantine di posizionarsi strategicamente nel mercato, attirando diverse tipologie di clientela.

l’importanza della differenziazione nel futuro dell’enoturismo

Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente del Movimento Turismo del Vino, ha sottolineato la rilevanza della differenziazione delle offerte per garantire un futuro prospero al settore enoturistico. L’evento Cantine Aperte 2025 rappresenta un’importante occasione per i produttori di mettere in mostra le loro nuove proposte, dimostrando come il settore stia evolvendo per rispondere alle richieste di un pubblico in cerca di esperienze uniche e su misura.

Questa edizione di Cantine Aperte è orientata verso l’innovazione e la varietà delle proposte, trovando ampio riscontro in un pubblico attento e consapevole del valore culturale e gastronomico dei territori italiani. Le cantine stanno continuamente evolvendo e adeguando le proprie offerte per riflettere un mix di tradizione e innovazione, cercando anche di educare i visitatori sull’importanza della sostenibilità e della valorizzazione del patrimonio vinicolo italiano.

Il focus sul diversificare l’offerta e adattarla alle specificità geografiche e culturali di ogni regione si conferma una strategia vincente per mantenere viva l’attrattiva dell’enoturismo in Italia e affrontare le sfide di un mercato sempre più competitivo e globalizzato.

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