Acqualatina: la crisi finanziaria e le preoccupazioni dei comuni del Lazio
La situazione economica di Acqualatina, il gestore del servizio idrico dell’Ato 4 nel Lazio, continua a sollevare incertezze e preoccupazioni tra i comuni coinvolti. In particolare, il sindaco di Cisterna, Valentino Mantini, insieme alla vice sindaca Maria Innamorato, ha espresso apertamente il proprio dissenso riguardo all’approvazione del bilancio aziendale avvenuta durante l’ultima assemblea dei soci. Questo crescente dissenso mette in luce problemi finanziari significativi che rischiano di influire pesantemente sui comuni, già costretti a fronteggiare un clima economico complesso e stratificato nel tempo.
il dibattito sul bilancio di Acqualatina
Il comune di Cisterna ha manifestato un netto rifiuto nei confronti del bilancio proposto da Acqualatina, evidenziando critiche ben argomentate. Secondo la documentazione diffusa ufficialmente, il bilancio non riflette adeguatamente la reale situazione finanziaria dell’azienda. Il sindaco Mantini ha spiegato che vi è una necessità urgente di un apporto finanziario di 40 milioni di euro per garantire la continuità operativa della società. Tuttavia, reperire tali risorse attraverso il mercato bancario appare impraticabile.
Attualmente, i comuni si trovano di fronte alla prospettiva di dover compensare questa mancanza di fondi, una condizione che solleva interrogativi sulla sostenibilità economica dell’intera operazione. La crisi di liquidità di Acqualatina si attesta infatti a 27 milioni di euro e si accompagna a crediti non riscossi che ammontano a 148 milioni di euro. Una parte significativa di questi crediti risale a oltre due decenni e molti di essi sono, allo stato attuale, considerati irreversibili.
l’aumento delle tariffe e le sue implicazioni
Il tema delle tariffe per l’approvvigionamento idrico assume un ruolo centrale nel dibattito economico e sociale. Recentemente, un incremento tariffario del 3,5% è stato stabilito dai comuni in conformità con le direttive di Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. Mantini ha però evidenziato che questa percentuale risulta inadeguata per colmare il gap attuale. L’aumento delle tariffe, tuttavia, non appare come una soluzione a lungo termine fattibile, soprattutto in un contesto finanziario già appesantito da passività storiche.
Qualsiasi ulteriore decisione economica non può essere presa esclusivamente sulla base delle esigenze di bilancio di Acqualatina, ma deve considerare anche le difficoltà economiche cui sono sottoposti i cittadini, già oberati da costi rilevanti per i servizi essenziali. Di fronte a questa complessa realtà, si rende necessaria una riprogettazione della gestione delle risorse idriche, evitando che i comuni debbano sostenere il peso di problemi strutturali di cui non sono responsabili.
l’iniziativa legale di Cisterna
Preso atto delle criticità irrisolte, il comune di Cisterna ha deciso di intraprendere azioni legali per recuperare le somme che gli spettano. Settembre scorso, infatti, l’amministrazione locale ha formalizzato una messa in mora nei confronti di Acqualatina per un importo di 8,5 milioni di euro. Tale cifra corrisponde a pagamenti in sospeso relativi alle rate di mutuo per opere concesse, un contesto che affonda le sue radici nel lontano 2003. Nel corso degli anni, questa situazione ha spinto Cisterna verso un crescente indebitamento.
La decisione di mettere in mora Acqualatina rappresenta un tentativo deciso di correggere una condizione percepita come iniqua. La mancanza di soluzioni concrete e tempestive da parte della società ha indotto il comune di Cisterna a assumere una posizione risoluta nei confronti del bilancio e della gestione aziendale. Mantini e Innamorato, infatti, hanno rifiutato fermamente di approvare il bilancio, ribadendo la loro impossibilità di riparare a scelte gestionali discutibili.
In un panorama finanziario così complesso e in continuo cambiamento, le questioni legate alla gestione del servizio idrico restano un tema fondamentale e urgente da affrontare, per evitare impatti negativi sulle comunità locali e su tutto il sistema di gestione delle risorse idriche del territorio.
Commento all'articolo