emergenza incendi a prato allo stelvio: siccità e clima ostacolano i soccorsi in val venosta

A Prato allo Stelvio, località incastonata tra le montagne della provincia di Bolzano, gli incendi boschivi sono una piaga che sfibra il territorio giorno dopo giorno. Con un impiego massiccio di circa quattrocento vigili del fuoco, il disastro infuoca già oltre cento ettari di bosco. Le fiamme si propagano con rapidità impressionante, complici le condizioni di grave siccità che perdurano nella regione.

la pandemia di siccità: un catalizzatore per gli incendi boschivi

In quest’area alpina determina da molto tempo una preoccupante penuria idrica che ha reso i terreni particolarmente vulnerabili. Dieter Peterlin, meteorologo provinciale, sottolinea come l’assenza di precipitazioni da marzo abbia intensificato l’opera distruttiva del fuoco. L’ultima pioggia significativa è stata segnalata il 23 marzo, inaugurando un periodo di aridità che indebolisce le difese naturali del suolo.

La siccità attuale non è un’anomalia, bensì una costante che affligge le estati europee, sempre più torride e asciutte. L’aggravarsi di questi fenomeni in Val Venosta rispecchia mutamenti climatici su scala globale. Il microclima della zona, già storicamente povero di piogge, oggi ne esacerba le conseguenze. La conformazione geografica della valle impedisce il naturale passaggio delle nuvole, confinando l’umidità fuori dai suoi confini.

val venosta: un’oasi arida e la sua oculata gestione delle acque

La Val Venosta, o Vinschgau in tedesco, è una regione alpina riconosciuta per la sua peculiarità climatica e paesaggistica. Circondata dalle maestose vette dell’Ortles e del Gran Zebrù, questa valle è una delle zone più aride dell’arco alpino. Le catene montuose circostanti creano una barriera naturale che ridimensiona l’accesso alle precipitazioni, costituendo così un complesso ecosistema.

Per contrapporsi a questa scarsità, nei secoli sono stati creati i ‘Waale’, antichi canali d’irrigazione alimentati dai ghiacciai per sostenere le esigenze agricole locali. Questi ingegnosi sistemi idrici continuano a garantire acqua alle colture, dimostrandosi oggi, più che mai, cruciali. Definito da molti locali come “l’oro bianco”, l’acqua in Val Venosta è una risorsa irrinunciabile affinché l’economia agricola possa sopravvivere ai cambiamenti climatici in atto.

il ruolo del vento nella diffusione degli incendi

Un altro elemento che amplifica la sfida contro gli incendi nella regione è il ‘Vinschger Wind’. Questo robusto vento termico soffia regolarmente dal passo Resia verso Merano, aumentando spesso di intensità durante le ore pomeridiane. La sua presenza è un vero e proprio complice del fuoco, poiché spinge le fiamme oltre i confini in cui si cerca di contenerle.

Il compito del corpo dei vigili del fuoco è reso ancora più arduo dalla potenza di questi venti che imprimono variabilità al comportamento del fuoco. Gli interventi di spegnimento necessitano quindi di una pianificazione complessa e di un’analisi costante delle condizioni climatiche, garanzie indispensabili per la sicurezza delle operazioni e dei territori coinvolti. L’incendio di Laces, verificatosi un mese fa, ha richiesto una lunga settimana di sforzi concertati per essere finalmente sedato, sottolineando l’urgenza di strategie di gestione avanzate.

In Val Venosta, la lotta contro il fuoco non si traduce soltanto in un susseguirsi di operazioni tecniche, ma diventa simbolo di resilienza ambientale e umana. Con il rise delle temperature e le frequenti fasi siccitose, affrontare questo genere di sfide e sviluppare strategie durevoli per il futuro acquisiscono un’importanza sempre più critica.

Commento all'articolo