processo sugli chioschi di latina: dubbi sulla gestione comunale e pressioni dell’opposizione

La questione dell’assegnazione dei chioschi sul lungomare di Latina torna a far parlare di sé con l’inizio del processo legato alle intimidazioni denunciate nel 2017. Mentre le aspettative erano per una partecipazione attiva del Comune come parte civile, l’assenza della municipalità dal processo ha generato un acceso dibattito politico. Da un lato, l’amministrazione comunale è sotto pressione per non aver agito come promesso, dall’altro, le forze di opposizione chiedono trasparenza e azioni decisive.

il dibattito politico sull’assenza del comune al processo

La mancata partecipazione del Comune di Latina come parte civile nel processo ha sollevato numerose critiche e discussioni tra le forze di opposizione. I gruppi consiliari Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 hanno espresso il loro disappunto, sottolineando una gestione poco chiara da parte dell’amministrazione comunale. In passato, la Sindaca aveva assicurato che il Comune avrebbe preso parte attivamente al dibattimento, ma al momento non si registra alcun avanzamento in questa direzione.

Questa assenza è stata al centro di un acceso dibattito tenutosi durante un incontro consiliare, dove i consiglieri chiedevano spiegazioni rispetto alle promesse non mantenute. “Dove sono gli sviluppi di questa indagine?” è una domanda che ricorre frequentemente nel discorso politico della città. L’iniziativa era stata prospettata come un segnale concreto contro le intimidazioni che hanno colpito la comunità locale, tuttavia la mancanza di azioni effettive ha contribuito ad accrescere il malcontento popolare.

Le carenze dell’amministrazione, nel comunicare e agire efficacemente contro le intimidazioni criminali, non sono passate inosservate. L’opposizione sottolinea che tali comportamenti aumentano il senso di impunità per i responsabili delle intimidazioni che hanno colpito il settore commerciale dei chioschi sul lungomare. Di conseguenza, viene chiesta maggiore responsabilità e trasparenza, per ripristinare la fiducia tra il Comune e la cittadinanza.

le radici del problema: l’inchiesta e le sue ramificazioni

L’inchiesta sulle intimidazioni legate all’assegnazione dei chioschi sul lungomare di Latina affonda le sue radici nel 2017. Fu l’allora sindaco Damiano Coletta a portare alla luce le pressioni indebite attraverso un esposto che denunciava misteriose rinunce all’assegnazione di uno dei chioschi al Lido. Questo esposto fece scattare un’indagine da parte della Procura di Roma nel 2021, rivelando un preoccupante scenario di intimidazioni e illeciti amministrativi che allargano il raggio fino alla criminalità organizzata nella vicina Aprilia.

L’indagine ha portato in superficie non solo i metodi mediante i quali venivano esercitate le pressioni, ma anche un sistema ben strutturato che minava la libertà degli assegnatari dei chioschi. Si è scoperto che le metodologie adottate erano prive di trasparenza e dominate da logiche di potere che favorivano l’infiltrazione malavitosa nel tessuto economico locale.

Tale situazione ha generato gravi conseguenze per l’economia di Latina, mettendo in discussione la legalità e il rispetto delle norme nell’ambito della gestione pubblica. Numerosi attori economici si sono trovati in difficoltà, vittime di un clima ostile che ostacola il corretto svolgimento delle attività imprenditoriali. La pressione esercitata dalle forze oscure ha spinto molti operatori a rinunciare alla loro attività, generando un vuoto nell’offerta commerciale della zona.

l’urgenza di un cambio di rotta: la posizione dell’opposizione

Di fronte a uno scenario tanto critico, l’opposizione richiede a gran voce che il Comune di Latina si costituisca parte civile nel processo come gesto inequivocabile di opposizione alla criminalità. Tale mossa rappresenterebbe un importante segnale di fermezza, sottolineando l’intento dell’amministrazione di proteggere le imprese oneste e restaurare la propria credibilità.

“Omettere di istruire l’avvocatura per costituirsi parte civile è un segnale di grave leggerezza,” commentano unanimi i rappresentanti dell’opposizione, che insistono sulla necessità di azioni tempestive e ben coordinate. Considerando che l’amministrazione aveva precedentemente annunciato l’intenzione di intraprendere una causa risarcitoria, la mancanza di progressi getta ulteriori ombre sulla gestione della giustizia in questo contesto.

Mentre il processo è già avviato, restano strade legali percorribili per rimediare a queste omissioni. La responsabilità di dimostrare un impegno concreto nella lotta alla criminalità ricade sull’amministrazione, che deve chiarire le proprie intenzioni in merito. Una riconnessione con la cittadinanza è essenziale per dissipare il malcontento crescente e confermare l’impegno nella tutela della legalità e del bene comune. La richiesta di chiarezza e azione non può rimanere inascoltata, poiché solo attraverso un’operazione trasparente e decisa si potrà ripristinare la fiducia e la sicurezza nella comunità di Latina.

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