Settimo Torinese in lutto: addio a Giuseppe Valsania, simbolo di altruismo e tradizione

La comunità di Settimo Torinese è scossa dalla notizia della scomparsa di Giuseppe Valsania, una figura di grande rilievo che ha dedicato la propria vita al servizio degli altri e alla promozione delle tradizioni locali. Conosciuto e amato da molti, Valsania si spegne a 77 anni dopo aver combattuto a lungo contro una malattia. La notizia della sua morte è stata comunicata da Mario Iannone, capogruppo degli Alpini, il 13 aprile.

l’eredità di un uomo impegnato nelle tradizioni locali

Giuseppe Valsania era strettamente legato alle tradizioni della sua terra, partecipando attivamente alla vita culturale e sociale di Settimo Torinese. Gestiva con dedizione la produzione agricola presso l’azienda di famiglia Bollito, che rappresenta un simbolo storico per la comunità locale. Valsania non era soltanto un imprenditore, ma un fervente membro del corpo degli alpini, dove ha incarnato valori fondamentali come lealtà, sacrificio e fratellanza. Dal 2018, ha rivestito il ruolo di vicecapogruppo, affiancando Mario Iannone e occupandosi anche di gestire le finanze del gruppo come cassiere.

Il suo impegno non si fermava alla sola organizzazione di eventi e cerimonie, ma si estendeva anche alla continua promozione di iniziative volte a mantenere viva la memoria di quelle tradizioni che tanto stava a cuore alla comunità. Non solo partecipava assiduamente agli eventi degli alpini, ma era anche una presenza fissa nei tanti raduni nazionali e locali, portando il messaggio di unità e solidarietà ovunque andasse.

un pilastro delle tradizioni culturali settimesi

Valsania ha incarnato lo spirito della Famija Setimeisa, un’organizzazione dedicata alla promozione e alla tutela delle tradizioni di Settimo Torinese. La sua partecipazione attiva nei direttivi dell’organizzazione ha contribuito significativamente a mantenere le usanze e i valori culturali della cittadina. Rispettato per il suo impegno, ricopriva un ruolo centrale nel tramandare e valorizzare le radici culturali locali, diventando così un punto di riferimento per cittadini e appassionati di tradizioni popolari.

La sua passione per la cultura e le tradizioni settimesi si rifletteva non solo nelle attività associative, ma anche nelle iniziative pubbliche che aiutavano a tenere viva la memoria storica della comunità. Ad esempio, si è speso molto per la ristrutturazione della sede degli alpini in via Palestro, un luogo che considerava non solo fisico ma di grande significato simbolico per tutti. Queste azioni non erano mosse da un semplice attaccamento alla storia, ma piuttosto da una visione di un futuro che non dimenticasse il passato.

un esempio di altruismo nel volontariato sociale

Oltre ai suoi impegni civici e culturali, Valsania era profondamente coinvolto nel volontariato. La sua lunga carriera come donatore di sangue è stata riconosciuta da numerose medaglie conferitegli dalla Fidas, un’organizzazione che sensibilizza sulla donazione del sangue. Giuseppe considerava questo impegno non solo un dovere civico, ma una vocazione personale, contribuendo al benessere della società con gesti che hanno salvato vite umane.

Non meno importante è stato il suo ruolo come priore di Sant’Antonio Abate, collaborando per molti anni con Sergio Giustetto. In questo ruolo, Valsania ha contribuito a tramandare e consolidare tradizioni religiose e culturali all’interno della comunità agricola di Settimo. Le celebrazioni presiedute da lui erano momenti di aggregazione e di riscoperta dei valori comunitari e della fede, radicando sempre più profondamente tali pratiche nelle anime dei residenti.

una cerimonia d’addio per un beniamino della comunità

Il ricordo di Giuseppe Valsania verrà celebrato mercoledì 16 aprile, con una cerimonia funebre presso la chiesa di San Pietro in Vincoli. Il corteo funebre farà una sosta presso la sede degli alpini in via Palestro, permettendo a chi lo ha conosciuto e apprezzato di rendergli l’ultimo saluto nel luogo a lui tanto caro. La cerimonia avrà un significato particolare, sottolineando il profondo legame di Valsania con la sua comunità.

La sua perdita lascia un vuoto incolmabile per la moglie Margherita e i figli Marco e Massimo, che dovranno ora affrontare l’eredità di un uomo che ha fatto della sua vita una dedica continua agli altri. La città di Settimo Torinese porterà avanti le tradizioni e i valori di cui Giuseppe è stato sostenitore, garantendo che il suo impatto duri nel tempo attraverso le generazioni future.

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