Fabriano recupera una scultura di Donatello: il san pietro martire rinasce dopo un restauro
Recentemente, la città di Fabriano è stata il teatro di una straordinaria scoperta artistica con il recupero del San Pietro Martire, una scultura attribuita al celebre Donatello. Dopo secoli di oscurità nella chiesa di San Domenico, l’opera ha riacquistato la sua importanza grazie a ricerche e restauri che hanno messo in luce la sua bellezza e autenticità.
la riscoperta del san pietro martire
Il rinvenimento del San Pietro Martire a Fabriano rappresenta una storia affascinante di arte e ricerca accademica. Questa scultura, incastonata in una nicchia della chiesa di San Domenico, era stata a lungo attribuita erroneamente a un artista del XIX secolo. La realtà è emersa solamente attraverso un’attenta analisi e un restauro che ha portato alla luce l’autenticità del lavoro di Donatello, una figura centrale del Rinascimento italiano. Gli sforzi di ridefinizione dell’opera sono stati orchestrati da ricercatori di rilievo come Alfredo Bellandi, Giorgio Bonsanti e Giancarlo Gentilini, i quali hanno contribuito alla realizzazione di un volume dettagliato sulle vicende storiche del capolavoro. Questo libro, intitolato “Donatello e Il San Pietro Martire a Fabriano: riflessioni dopo il restauro”, è stato successivamente presentato nell’Oratorio della Carità, arricchendo ulteriormente la comprensione dell’opera.
il restauro e la nuova luce sull’opera
Il restauro del San Pietro Martire non solo ha riportato l’opera a una brillantezza originaria, ma ha anche svelato una policromia nascosta che esalta la maestria di Donatello nel combinare monumentalità e naturalismo. Prima del restauro, la scultura aveva già guadagnato qualche attenzione durante una mostra agli Uffizi nel 2016, intitolata “Fece di scoltura di legname e colorì – Scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze”, una rassegna che inizierà a mettere in discussione la sua attribuzione storica e a favorire l’associazione con Donatello. Curata da Alfredo Bellandi, questa esposizione, supervisionata da Eike D. Schmidt, ha preparato il terreno per le future conferme da parte degli esperti. Andrea Agostini, presidente della Fondazione Marche Cultura, ha espresso quanto questa scoperta e il restauro siano significativi per la valorizzazione del patrimonio artistico delle Marche, sottolineando il ruolo cruciale di simili iniziative nella preservazione della cultura regionale.
l’importanza della divulgazione culturale
Durante l’evento di presentazione della scultura restaurata, Chiara Biondi, Assessore alla Cultura della Regione Marche, ha enfatizzato l’importanza di custodire e promuovere gioielli artistici come il San Pietro Martire. “Fabriano e la Regione Marche sono custodi di un tesoro artistico inestimabile”, ha dichiarato, riaffermando il dovere di preservare e valorizzare il ricco patrimonio culturale della regione. Giorgio Bonsanti, esperto veterano nel campo del restauro, ha sottolineato come l’arte di Donatello, soprattutto nella scultura in legno, rappresenti una scoperta che arricchisce l’intero panorama storico-artistico italiano. Prima di questa scoperta, l’aspetto di Donatello intagliatore era poco conosciuto, se non addirittura ignorato, nel contesto del grande pubblico. Questo ritrovamento, dunque, offre una nuova prospettiva sul suo utilizzo innovativo dei materiali e delle tecniche artistiche.
Fabriano, con il ritrovamento del San Pietro Martire, si inserisce in una corrente di riscoperta del patrimonio artistico italiano, dimostrando come il meticoloso lavoro di ricerca e conservazione possa condurre all’emersione di opere d’arte dimenticate nel corso del tempo.
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